Conservatorio delle cucine mediterranee.
Analisi dei dati e struttura degli archivi




  +------------+                                 _________   ___   +-------+
  |Bibliografia<-------<ha>---------------------|Prodotto/+-/isa|<- Piatto |+
  +------------+                                |Piatto___| \___|<--Prodotto|
       |          <----------------------------------+-------+     +--------+
       |        /  e' \       <ha>--------+      fornisce    e' servito/
       |       <presente>     |           |   <informazioni> <elaborato>
       ^       |\__in_/+------+-----+ +---+------+   v            v
     < ha >    |       |Informazioni| | Cultivar |   |            |
       v       |       +------------+ +--+-------+   |            |
       |       |                      +--+    |      +------------+
       |       |                      | <e' colti->  |
       |       |                      |     vata     |
       |       |                      |       v      |
       |   +---+                      |       |      |
       |   |                          ^       |      |
       |   |                        / e'\     |      |           -------+
       |   |   +------------------<presente>  |      |          +Privato|
       |   |   |                    \___/     +---+  |          |-------+---
       |   |   |                                  |  |          +Ristoratore
      ++---+---++                      ^        +-v--v----+  ___|-----------
    +-|Localita'|-------------------< ha  >----.informatore-/isa|
    | +----+----+                    sede       +---------+ \___|----------+
  <ha>---<ha>-----<ha>                 v                        |Produttore|
Sagre| Luoghi/|  Luoghi -+                                      |----------+
  e  | oggetti|    di    |                                      +| Azienda |
Feste| visitab. soggiorno|                                       |agricola |
-----+ -------+ ---------+                                       +---------+

Alcune valutazioni sul disegno logico della base dati

Piatti e prodotti si configurano -- per quanto attiene i dati -- in una gerarchia ISA, infatti, per entrambi (ma è una condizione che investe in parte anche le cultivar) centrale appare il tema della variabilità.

Nel passaggio da una strutturazione classica, quella della del piatto/prodotto tipico, a una strutturazione attenta alla specificità locale, anzi alla variabilità connessa a una molteplicità di referenti, lo schema appare addirittura semplificarsi.

Nel caso del piatto tipico la ricetta è in senso proprio una entità (ingredienti e procedura) appaiono fissati. C'è una ricetta 'vera', tutte le altre modalità di preparazione dei piatti sono adattamenti snaturanti).

        n                                   1         
[piatti]-------<sono preparati secondo>------[ricetta]

Nel caso del piatto locale ciascuna delle modalità di preparazione del piatto è legittima, quindi a ciascun piatto corrisponde una ricetta: la ricetta perde quindi la condizione di entità distinta per divenire attributo (ancorché importante) del piatto.

Poiché

                1                   1                        
[ciascun piatto]--<è preparato con>--[la sua propria ricetta]

ovvero la stessa struttura

           +ingredienti       
           |                  
 [piatto]--+procedura         
           |                  
           +luogo             
           ... altri attributi
caratterizza il prodotto locale rispetto a quello tipico.


La cultivar -- studio di caso

L'entità non è adeguatamente denominata, ne discende una serie di problemi irrisolti.

Intanto non si tratta di cultivar ma di cultivar locali o, meglio ancora di cultivar coltivate localmente da un agricoltore; dico di più, Massimo Angelini nello schema iniziale dell'Osservatorio aveva trattato la tabella come specie (gruppo) coltivata da una azienda. Il che apre interessanti (e discutibili) prospettive.

Da un lato apre alla presentazione unitaria della cultivar effettuata da un agronomo e/o da un botanico e/o da uno storico dell'agricoltura che sia anche botanico (ma a questo punto sarebbe meglio dire nome, cognome, indirizzo e che ci si trova tutti da lui il lunedi). Che spazio rimane alla cultivar locale (le patate quarantine di Statale) e quale spazio alla cultivar specifica -- è solo spiegata dall'appartenenza aziendale? Non si tratta di un concetto sfocato, in cui il locale dovrebbe indicare quel certo gruppo di campi che stanno su quel certo versante, etc. (non il comune, non la frazione, ma, appunto la località)? Che cosa centra allora l'azienda, solitamente riportata ad indicare il podere, cioè appunto una località specifica umanamente determinata (il podere come deposito storico delle ... umane fatiche -- Diego mi penserà territorialista senza speranza)?

Dall'altro, inevitabilmente, l'informatore/azienda; ma allora, perché non dire il coltivatore?

Conseguentemente si avrebbe una condizione analoga a quella dei piatti, ove la specie (mele) verrebbe trattata come gruppo che evidenzierebbe la variabilità (forse troppo ovviamente), mentre di converso la selezione di tutte le cultivar di una certa azienda darebbe luogo a una sorta di profilo produttivo aziendale. E' troppo?


Conseguenze sul disegno della base dati

Da questo punto di vista il rapporto con la bibliografia appare del tutto tradizionale (e perciò dotato della consueta articolazione).

E, in effetti, per le cultivar la condizione dell'informazione (che non è né ricetta per la preparazione di un piatto, né procedura per la realizzazione di un prodotto) si caratterizza in questo caso come entità esterna alla cultivar stessa.

Siamo cioè di fronte alle premesse di una sorta di nuova pomologia.

                                    n         1                       
[cultivar specif. per luogo/azienda]--<hanno>--[profilo caratteristico]
profilo caratteristico che è naturalmente riferito non alla cultivar come specifico frutto di coltura locale, ma all'idea della cultivar, si tratta cioè di un unico profilo astratto, intrinsecamente 'tipologico'.

In effetti, se per il prodotto vino, ma per lo stesso vitigno il cru si riferisce con precisione al contesto della localizzazione, lo stesso non avviene per quasi tutte le altre cultivar.


Conservatorio e sistema informativo

Passando dunque dallo schema logico a quello applicativo, le esigenze dell'implementazione tendono ad appianare le differenze; infatti, considerando le modalità di consultazione, appare appropriato separare la tabella dei piatti e dei prodotti dalle relative ricette/procedure. Esse vengono infatti consultate separatamente e per la procedura risulta assai meglio distinguerle, data l'incidenza delle dimensioni fisiche del file sulla velocità di ricerca.

Risulta quindi possibile, in diverse condizioni di rilevazione (o a partire da diverse cognizioni del piatto/prodotto locale) utilizzare il medesimo schema applicativo anche per la catalogazione delle risorse locali di altri territori.